Emozioni, sentimenti e vissuti affettivi: comprendere il nostro mondo interiore per crescere

Nel linguaggio quotidiano parliamo spesso di emozioni e sentimenti come se fossero sinonimi. In realtà rappresentano due livelli diversi del nostro mondo affettivo e comprenderne la distinzione è il primo passo per imparare a orientare la nostra vita interiore con maggiore consapevolezza. Le emozioni sono gli impulsi immediati, risposte fisiologiche del nostro corpo, che si attivano; i sentimenti sono invece i filamenti più sottili e duraturi che intrecciano la trama del nostro modo di stare al mondo.

Accanto a questi due livelli, esiste un territorio ancora più ampio e profondo: quello dei vissuti affettivi, l’insieme di esperienze emotive sedimentate che plasmano la nostra storia interiore. È qui che si radicano molte delle interpretazioni che diamo a ciò che viviamo, e qui si formano le prime basi dell’autostima.

Emozioni: i movimenti rapidi del sentire

Le emozioni sono reazioni fisiologiche immediate a un evento interno o esterno scatenante. Nascono all’improvviso, coinvolgono il corpo, i pensieri, il comportamento, e hanno una durata limitata, si dice 6 secondi. Sono come onde: arrivano, ci muovono, e poi si ritirano. La loro funzione è adattiva: ci informano rapidamente su ciò che accade e ci preparano a rispondere.

Non sono “giuste” o “sbagliate”: semplicemente sono, e rappresentano un sistema prezioso di orientamento.

Emozioni: le onde che attraversano il corpo

Sono reazioni fisiologiche immediate a un evento interno o esterno scatenante. Nascono all’improvviso, coinvolgono il corpo, i pensieri, il comportamento, e hanno una durata limitata, si dice 6 secondi.

Hanno una durata limitata e coinvolgono:

  • il corpo (cambiamenti fisiologici come battito cardiaco accelerato o tensione muscolare),

  • la mente (pensieri e valutazioni),

  • il comportamento (azioni o espressioni facciali).

Sono come onde: arrivano, ci muovono, e poi si ritirano. La loro funzione è adattiva: ci informano rapidamente su ciò che accade e ci preparano a rispondere. Non esistono emozioni “giuste” o “sbagliate”: ogni emozione è un segnale, un messaggio da ascoltare.

Sentimenti: la forma duratura delle emozioni

I sentimenti nascono dall’elaborazione delle emozioni e dai vissuti affettivi che le accompagnano. Sono più stabili e duraturi, e riflettono la nostra interpretazione di ciò che proviamo. Se un’emozione è un lampo, il sentimento è la luce che rimane a lungo dopo il lampo. I sentimenti plasmano la percezione di sé e del mondo, influenzando il comportamento e la costruzione della nostra identità emotiva. Un’emozione di paura può durare pochi secondi, mentre un sentimento di sfiducia o insicurezza può persistere mesi o anni.
I sentimenti, però, non sono entità fisse: cambiano, si trasformano, possono essere rielaborati. Questa possibilità di trasformazione è uno spazio prezioso di crescita personale.

Stati d’animo: il clima emotivo che avvolge i giorni

Gli stati d’animo sono disposizioni emotive più diffuse e meno intense delle emozioni, ma più durature e pervasive. A differenza delle emozioni, non sempre hanno un oggetto chiaro: possiamo svegliarci con uno stato d’animo di serenità o di malinconia, senza un evento specifico che lo abbia scatenato.

  • Le emozioni sono onde, i sentimenti sono luci durature, gli stati d’animo sono il clima in cui le nostre esperienze emotive si sviluppano.

  • Possono influenzare il modo in cui reagiamo alle emozioni e costruiamo i sentimenti. Ad esempio, uno stato d’animo di irritabilità può rendere un piccolo ostacolo particolarmente frustrante, mentre uno stato d’animo di serenità può attenuare la stessa reazione emotiva.

Vissuti affettivi: il giardino interiore

I vissuti affettivi sono il terreno dove si intrecciano emozioni, sentimenti e stati d’animo. Sono l’insieme delle esperienze emotive che abbiamo maturato nel tempo e che plasmano il nostro modo di interpretare e reagire al mondo. Possiamo immaginarli come un giardino segreto:

  • alcune piante crescono spontaneamente,

  • altre richiedono cura e attenzione,

  • alcune devono essere potate,

  • altre ancora attendono solo un po’ di luce per sbocciare.

Comprendere i propri vissuti affettivi significa coltivare questo giardino, scegliendo consapevolmente quali emozioni nutrire e quali lasciare andare.

Temperamento: la base naturale del nostro sentire

Ognuno di noi nasce con un temperamento, ossia una predisposizione innata che influenza:

  • l’intensità con cui percepiamo le emozioni,

  • la rapidità con cui reagiamo,

  • la facilità con cui torniamo alla calma.

Questa base biologica non determina ciò che sentiremo nel corso della vita, ma ne orienta il “ritmo”. Un temperamento molto reattivo, ad esempio, tenderà a vivere emozioni più intense; uno più stabile offrirà un terreno meno turbolento. Il temperamento non è un limite: è il punto di partenza della costruzione affettiva. Con consapevolezza e lavoro interiore, possiamo imparare a modulare il modo in cui reagiamo.

Locus of control: quanto sentiamo di poter influenzare ciò che proviamo

Il locus of control descrive quanto pensiamo di avere influenza sugli eventi della nostra vita.

  • Quando è interno, crediamo di poter incidere sulle situazioni attraverso le nostre scelte.

  • Quando è esterno, pensiamo che siano gli altri, il destino o le circostanze a determinare ciò che accade.

Questo orientamento ha effetti diretti sulla vita affettiva.
Chi possiede un locus of control più interno tende a:

  • interpretare i vissuti affettivi come segnali su cui poter lavorare,

  • riconoscere la possibilità di trasformare emozioni e sentimenti,

  • sviluppare maggiore fiducia in sé.

Chi invece si percepisce senza potere rischia di vivere i vissuti affettivi dolorosi come qualcosa di immutabile, alimentando sentimenti di impotenza o sfiducia.

Il ruolo dell’autostima nella trasformazione dei vissuti affettivi

L’autostima è come il terreno su cui poggia tutto il nostro mondo affettivo.
Se è fragile, anche una piccola emozione può trasformarsi in un sentimento di inadeguatezza.
Se è solida, ci permette di attraversare emozioni intense senza confonderle con il nostro valore personale.
Lavorare sull’autostima non significa convincersi di essere “migliori”, ma imparare a riconoscere:

  • la propria dignità,

  • la propria capacità di crescere,

  • la legittimità di ciò che si prova.

Una buona autostima permette di valutare con più lucidità i vissuti affettivi: non come minacce, ma come informazioni preziose.

Autostima: il terreno su cui fioriscono i vissuti affettivi

L’autostima non è solo una questione di fiducia in sé stessi o di sentirsi “adeguati”: è la lente attraverso cui interpretiamo e viviamo le emozioni e i sentimenti.  È il giudizio di valore che diamo su noi stessi. Immaginiamo l’autostima come il terreno di un giardino interiore: se il terreno è fertile, le piantine (i nostri vissuti affettivi) possono crescere armoniose; se il terreno è arido o instabile, anche le emozioni più belle rischiano di appassire o di trasformarsi in sentimenti di insicurezza.

Come l’autostima influisce sui vissuti affettivi ed emotivi

  1. Filtraggio delle emozioni

    • Le emozioni sono naturali e inevitabili. L’autostima permette di accoglierle senza identificarsi totalmente con esse.

    • Chi ha un’autostima solida percepisce le emozioni e gli stati d’animo come segnali transitori (“mi sento triste in questo momento”), mentre chi ha bassa autostima potrebbe interpretarli come una condanna al proprio valore (“sono triste e quindi non valgo nulla”).

    • un’autostima sana agisce come un filtro che distingue ciò che sentiamo da chi siamo.

  2. Costruzione dei sentimenti

    • I sentimenti nascono dall’elaborazione delle emozioni e dei vissuti affettivi. Se l’autostima è fragile, i vissuti affettivi negativi tendono a cristallizzarsi in sentimenti di rassegnazione, insicurezza o inadeguatezza.

    • Al contrario, un’autostima solida consente di rielaborare le emozioni difficili, trasformandole in sentimenti più equilibrati, comprensivi e funzionali al benessere personale.

  3. Regolazione e resilienza emotiva

    • Una buona autostima favorisce la regolazione emotiva: aiuta a gestire emozioni intense, a modulare reazioni impulsive e a prevenire l’amplificazione dei vissuti negativi.

    • Inoltre, rafforza la resilienza: chi ha fiducia nel proprio valore percepisce le difficoltà come sfide gestibili piuttosto che come minacce insormontabili, riducendo l’impatto negativo dei vissuti affettivi dolorosi.

  4. Influenza sul locus of control interno

    • L’autostima e il locus of control sono strettamente collegati: sentirsi competenti e degni favorisce la convinzione di poter incidere sugli eventi della propria vita.

    • Questa percezione rafforza la capacità di intervenire sui propri vissuti affettivi, scegliendo quali emozioni nutrire e quali rielaborare, anziché subirle passivamente.

Quindi una buona autostima aiuta a vivere e gestire emozioni e vissuti emotivi per prendere decisioni efficaci e risolvere problemi (problem solving e decision making).

Strategie per coltivare l’autostima in relazione ai vissuti affettivi

  • Riconoscere e validare le emozioni: accogliere ciò che si prova senza giudizio.

  • Separare il sé dall’emozione: distinguere tra “mi sento arrabbiato” e “sono una persona arrabbiata”.

  • Piccoli successi quotidiani: riconoscere anche le piccole conquiste aumenta la fiducia nelle proprie capacità di influire sui vissuti emotivi.

  • Riflessione guidata sui vissuti affettivi: utilizzare diari, mappe emotive o metafore (come il giardino interiore) per osservare come le emozioni evolvono e diventano sentimenti.

  • Pratiche di auto-compassione: trattarsi con gentilezza di fronte a emozioni dolorose rinforza la percezione di valore personale.

In sintesi, l’autostima è la chiave per trasformare i vissuti affettivi in risorse anziché ostacoli: permette di vivere le emozioni con consapevolezza, di elaborare i sentimenti in modo equilibrato e di orientare la propria vita interiore con maggiore sicurezza e armonia.

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