Linguaggio Inclusivo: regole grammaticali e buone pratiche aziendali
1. Linguaggio inclusivo e grammatica: forme e strategie
Il linguaggio inclusivo ha l’obiettivo di rappresentare tutte le persone, evitando forme linguistiche che escludano o rendano invisibili determinati gruppi, in particolare in riferimento al genere. Le principali strategie grammaticali sono:
▪️ Maschile sovraesteso
È la forma grammaticale tradizionalmente usata per riferirsi a gruppi misti (i dipendenti, gli studenti), ma è oggetto di critica perché invisibilizza il genere femminile e altre identità di genere.
Esempio: I dirigenti dell’azienda hanno deciso… (anche se il gruppo include donne).
▪️ Doppia desinenza
Consiste nel nominare entrambi i generi.
Esempio: Tutti i/le partecipanti, colleghi e colleghe.
✔️ Pro: più rappresentativa.
❗️Contro: può appesantire la lettura o essere poco fluida, soprattutto in testi lunghi.
▪️ Oscuramento del genere (neutralizzazione)
Utilizza termini neutri o impersonali che evitano di specificare il genere.
Esempi:
Invece di i candidati, scrivere le persone candidate
Invece di il responsabile del progetto, scrivere la figura di riferimento per il progetto
Invece di il manager, scrivere il ruolo manageriale
▪️ Asterisco, schwa, underscore
Tentativi di rappresentare tutte le identità di genere, incluse quelle non binarie.
Esempi:
Tutt/ə/_
Benvenut tutt* / Benvenutə tuttə*
❗️Nota: queste forme non sono leggibili per lettori automatici (es. screen reader) e possono essere problematiche per la comunicazione ufficiale o istituzionale.
▪️ Uso della forma passiva o impersonale
Permette di evitare l’attribuzione di genere al soggetto.
Esempi:
Invece di Il responsabile valuterà le proposte, scrivere Le proposte saranno valutate
Invece di Lo studente consegnerà l’elaborato, scrivere L’elaborato dovrà essere consegnato
2. Linguaggio inclusivo nelle frasi aziendali: come esprimersi con rispetto e apertura
Al di là della grammatica, il linguaggio inclusivo è anche uno stile comunicativo che promuove rispetto, equità e inclusione. Ecco alcune buone pratiche:
✅ Preferisci termini neutri o collettivi
Invece di I colleghi devono…, dire Il team deve…
Invece di Cari dipendenti, dire Buongiorno a tutte le persone dell’azienda
✅ Dai valore alla diversità
Apprezziamo le diverse prospettive che ognuno porta
Valorizziamo le competenze di tutte le persone del team
✅ Evita stereotipi e generalizzazioni
Evita: Questo compito è più adatto a una donna/uomo
Sostituisci con: Chiunque può occuparsene con la giusta preparazione
✅ Usa frasi che promuovono l’ascolto e il dialogo
Invece di Non hai capito, meglio Forse non mi sono spiegatə bene
Invece di Come sempre fai così, dire Mi aiuti a capire cosa ti ha portato a questa scelta?
✅ Evita giudizi impliciti
Evita: Non è normale fare così
Meglio: È un approccio meno comune, parliamone
🎯 In sintesi:
Il linguaggio inclusivo non è una "moda", ma uno strumento concreto per creare ambienti di lavoro più rispettosi, equi e collaborativi. Richiede attenzione, ascolto e volontà di cambiare alcune abitudini linguistiche radicate.
Se vuoi approfondire guarda il video sotto